Ho fatto un’analisi frettolosa e ho sbagliato eventuale consigliere. Che nel caso di vincita di Calandrini al ballottaggio: sarebbe ripescato Angelo Tripodi e non un
candidato delle liste di Forte, come invece avevo sostenuto con sospetto. Al mio post su Facebook hanno risposto in tanti, solo Graziano Lanzidei mi ha fatto notare il calcolo sbagliato. Per il
resto un tripudio di dichiarazioni di voto.
Ora, provo un’altra analisi.
Damiano Coletta è fuori di ogni dubbio un leader. È un uomo solido, ha carisma, è bravo. Ha una squadra deboluccia ed è normale che sia così, trattandosi di persone
poco avvezze con le logiche della campagna elettorale. I numeri parlano chiaro: Coletta ha raccolto molti consensi personali, sempre in termini di numeri le liste non sono state un valore aggiunto.
Però sono state un valore importante. Il mondo è cambiato, dalle ultime amministrative molti ragazzi sono diventati maggiorenni, seguono ragionamenti oscuri per una vecchia guardia che continua ad
arroccarsi su strategie che prescindono dal presente. Da questo punto di vista Coletta è rassicurante: ha esperienza della vita, conosce il vecchio mondo, si sforza di capire il nuovo, gli dà spazi
impensabili altrove. A Coletta va anche riconosciuto il merito di aver riportato la gente a parlare di politica, oggi a latina non si parla di altro. Credo non succedesse dal 1993.
Nicola Calandrini non ha le stesse caratteristiche di leader, ma ha una squadra molto ben strutturata. Non sono io a dirlo, sono i numeri. Ma parlarne male è parlare
male di 15.746 cittadini che seguono il suo progetto, o dei 16.792 che hanno dato la preferenza alle sue liste. E non riesco proprio a credere che 15.746 cittadini abbiano un interesse personale a
votarlo. Quindi, rispondendo ai denigratori accanitissimi: o abbiamo un esercito di coglioni che pensa di avere un ritorno personale, oppure Calandrini è un mago e li accontenta tutti. A differenza
del ballottaggio qui abbiamo una terza possibilità: sono cittadini che credono in un progetto e in democrazia questo è ammesso, anche se ad altri cittadini questo progetto non piace. Come è giusto
che sia, sempre perché stiamo in democrazia.
E in democrazia i numeri hanno la loro importanza.
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