Lui arriva un po' prima e chiede subito due spritz. E’ indeciso se accompagnarli con i crostini al salmone, un classico anni '80, poi oscurato dalle novità e tornato in voga di recente, o con il cartoccio di verdure fritte, più moderno sicuramente, ma c’è l’incognita del tempo, se lei arriva in ritardo il fritto si raffredda e si perde un bell’effetto. Pensa tutto questo? No, preferisce il cartoccio di verdure perché lo vuole lui. Olive ascolane? Meglio le olive verdi, ma quelle grandi.
A volte il caso si organizza per il momento giusto e lei arriva insieme ai fritti.
Lui non si alza per salutarla, la prende per un braccio e la fa abbassare per i due bacetti d'ordinanza.
Lei si siede e inizia a mangiare i fritti e a bere lo spritz senza che lui la inviti a farlo.
Un quarto d’ora ed è tutto consumato, il dialogo invece continua, non è di circostanza.
“Mi va una birra” dice lei “ma al pub”.
“Andiamo”.
Al pub ci si arriva con una passeggiata, prendersi sottobraccio per camminare è fuori luogo. Sarebbe bello in questa sera calda di autunno, ma non si può.
La birra è grande e questa volta vince il salmone.
Sul tavolo con due grandi birre e il vassoio di salmone affumicato, ornato da ricciolini di burro e fettine di limone con qualche grano di pepe rosa, lui posa il telefono.
Il salmone è finito, le birre anche.
Arriva un messaggio e il display si illumina. Come sfondo del desktop la foto di lui circondato dal suo mondo.
Lei lo guardò, guardò quella foto e gli chiese: “Era proprio questo quello che volevi?”
Lui la guardò e le rispose: “Io volevo te”
“Anche io”.
Si strinsero in un abbraccio e un bacio senza tempo, e seguì amore senza tempo e sonno dei giusti. Nessuno li avrebbe cercati in quelle ore, sospese e rubate tra voli e soste. Il giorno dopo è un altro giorno. Si alzarono, presero un caffè insieme e uscirono. Uno dalla vita dell'altro.