Lo dicono tutti, e se tutti lo dicono qualcosa di vero deve esserci. Quando due donne, ancora in età da letto, si espongono sui lettini di uno stabilimento balneare il fatto equivale a un’offerta esplicita al primo che si fa sotto. Via, se tanto pessimo è il primo, si può aspettare anche il secondo. Come non aspirare a diventare preda di una bionda e di una castana in bikini?
È quasi mezzogiorno, si presentano i primi due. No, per un uomo in cerca la mattina non serve a nulla, è un mondo popolato di anziane o giovani mamme ancora troppo attaccate al pargolo e senza alcuna voglia di atti che preludano a una nuova procreazione.
“Se invece di perdere due mesi a soffrire, mi fossi data da fare per sistemare casa...stasera non avrei il problema di dove concludere....”. Vincenzina era piuttosto seccata con se stessa. Quando passa, il mal d’amore diventa un’assurdità. Un percorso inutile, pensò, sentendosi abbastanza scema per aver subìto così passivamente i propri sentimenti. Inutile come quelle ore passate sul letto con gli occhi sbarrati a consumarsi nel sospetto. “Ma vaffanculo!” Liberatorio, però.
ATTO PRIMO
I fiori, secchi sui petali e marci alla radice, finirono nel sacchetto dell’umido.
Era spuntata dal nulla l’amica che non vedeva da anni, anzi che per anni neanche aveva pensato.
All’improvviso si apre la porta dell’ufficio e la sorpresa stagliata lì di fronte, come sputata da un passato che si fa molta fatica a ricollegare alla vita attuale.
Incredulità, commozione, amarcord e poi la percezione che non c’è più niente da raccontare. Un momento di vuoto, di imbarazzo, di incapacità di continuare. I fiori sul tavolo.
"A me 'nserve l'otto marzo pe esse donna". Neanche un calendario fisso su quel giorno avrebbe potuto cambiare lo stato delle cose. Cosa significava essere donna per Manuela? Che una è femmina
perché nasce con la fica, scopa e fa i figli? C'è poco da sbarrare gli occhi: questa è la realtà. Nel mondo umano, animale, spesso anche vegetale e persino meccanico, visto che alcuni pezzi si
chiamano "maschio" e altri "femmina".
Manuela non era bella, né era esattamente brutta, puttana e navigata quanto bastava per farle affermare, con aria da insegnante pensosa: "Gli uomini dicono 'ti amo' con lo stesso spirito con il quale
le donne fanno i pompini".
La prostata, ecco, la prostata sarebbe stata la scusa. All'età di sessant'anni un’attenuante arrivava in soccorso per giustificare a quegli amici gradassi che disprezzava, ma che erano gli unici a chiamarlo per cena, la sua inesistente attività sessuale. Buona posizione economica e sociale, una moglie noiosa ora come allora, quando almeno era bella e la bellezza poteva giustificare fedeltà senza altre avventure, una suocera ingombrante ed estremamente longeva. Insomma, lui in gioventù si era concesso, lasciava intendere, poi quell’accidente dell’età e aveva chiuso i giochi. Finirono per chiamarlo, a sua insaputa, ma senza curarsi troppo della segretezza e c’è sempre qualcuno pronto a riferire, Il Prostata.