romanzospicciolo
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RACCONTI SPICCIOLI

Il quotidiano e lo straordinario di una piccola umanità

PER UN CESTO DI FRUTTA

Lo dicono tutti, e se tutti lo dicono qualcosa di vero deve esserci. Quando due donne, ancora in età da letto, si espongono sui lettini di uno stabilimento balneare il fatto equivale a un’offerta esplicita al primo che si fa sotto. Via, se tanto pessimo è il primo, si può aspettare anche il secondo. Come non aspirare a diventare preda di una bionda e di una castana in bikini?

È quasi mezzogiorno, si presentano i primi due. No, per un uomo in cerca la mattina non serve a nulla, è un mondo popolato di anziane o giovani mamme ancora troppo attaccate al pargolo e senza alcuna voglia di atti che preludano a una nuova procreazione. 

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VINCENZINA

 

“Se invece di perdere due mesi a soffrire, mi fossi data da fare per sistemare casa...stasera non avrei il problema di dove concludere....”. Vincenzina era piuttosto seccata con se stessa. Quando passa, il mal d’amore diventa un’assurdità. Un percorso inutile, pensò, sentendosi abbastanza scema per aver subìto così passivamente i propri sentimenti. Inutile come quelle ore passate sul letto con gli occhi sbarrati a consumarsi nel sospetto. “Ma vaffanculo!” Liberatorio, però.

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IN SCENA LE CORNA DEL LUNEDI'

 

ATTO PRIMO
I fiori, secchi sui petali e marci alla radice, finirono nel sacchetto dell’umido.
Era spuntata dal nulla l’amica che non vedeva da anni, anzi che per anni neanche aveva pensato.
All’improvviso si apre la porta dell’ufficio e la sorpresa stagliata lì di fronte, come sputata da un passato che si fa molta fatica a ricollegare alla vita attuale.
Incredulità, commozione, amarcord e poi la percezione che non c’è più niente da raccontare. Un momento di vuoto, di imbarazzo, di incapacità di continuare. I fiori sul tavolo.

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8 MARZO 1989

 

"A me 'nserve l'otto marzo pe esse donna". Neanche un calendario fisso su quel giorno avrebbe potuto cambiare lo stato delle cose. Cosa significava essere donna per Manuela? Che una è femmina perché nasce con la fica, scopa e fa i figli? C'è poco da sbarrare gli occhi: questa è la realtà. Nel mondo umano, animale, spesso anche vegetale e persino meccanico, visto che alcuni pezzi si chiamano "maschio" e altri "femmina".
Manuela non era bella, né era esattamente brutta, puttana e navigata quanto bastava per farle affermare, con aria da insegnante pensosa: "Gli uomini dicono 'ti amo' con lo stesso spirito con il quale le donne fanno i pompini".

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IL PROSTATA E CULOPIATTO

 

La prostata, ecco, la prostata sarebbe stata la scusa. All'età di sessant'anni un’attenuante arrivava in soccorso per giustificare a quegli amici gradassi che disprezzava, ma che erano gli unici a chiamarlo per cena, la sua inesistente attività sessuale. Buona posizione economica e sociale, una moglie noiosa ora come allora, quando almeno era bella e la bellezza poteva giustificare fedeltà senza altre avventure, una suocera ingombrante ed estremamente longeva. Insomma, lui in gioventù si era concesso, lasciava intendere, poi quell’accidente dell’età e aveva chiuso i giochi. Finirono per chiamarlo, a sua insaputa, ma senza curarsi troppo della segretezza e c’è sempre qualcuno pronto a riferire, Il Prostata.

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IL PATTO DI MISAMBOR

     IL PATTO DI MISAMBOR

Pianeta Terra, anno 12065. Dopo millenni di battaglie tra tecnologici, ambientalisti e religiosi viene firmato il Patto di Misambor grazie al quale l’uomo dovrebbe vivere felice e in pace per l’eternità. Infatti per i primi secoli le cose vanno esattamente così. Ma “eternità” è parola grossa da digerire: per questo motivo nel Patto di Misambor vengono inserite due clausole: la prima, richiesta dagli ambientalisti, esige che comunque sia previsto un ciclo nascita-crescita-maturità-vecchiaia. La seconda, richiesta dai religiosi e ben più complessa, sancisce la possibilità della morte. Qualunque essere umano muore nel momento in cui sulla terra nessuno gli vuole più bene.

Non c’è neanche uno straccio di astronave in questo romanzo ambientato tra diecimila anni, né si va a passeggio tra le stelle e tantomeno tra le scimmie. In fondo l’umanità riesce sempre a superare se stessa.

 

Autore: Maria Corsetti

Titolo: Il Patto di Misambor

Editore: Falco Editore

Anno di pubblicazione: 2012

Pagine: 112

Prezzo: 10 euro

Copertina di Lorenzo Moriconi

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