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Il primo uomo - Albert Camus

Le ceneri di Angela - Frank McCourt

DALL’INFANZIA ALLA PENNA

Descritti e voluti i più sereni della vita, gli anni della tenera età possono essere durissimi e spietati così come quelli dell’adolescenza. Un bagaglio di dolore e umiliazione che da Albert Camus a Frank McCourt diventa letteratura enorme

1960: Albert Camus, Premio Nobel per la letteratura tre anni prima, muore in un incidente stradale. Tra le lamiere viene trovato un manoscritto. Postumo alla sua morte, dunque, verrà pubblicato “Il primo uomo”, l’autobiografia dolorosa di un’infanzia povera, disperata, vissuta tra le macerie sociali della prima guerra mondiale da un ragazzo francese ad Algeri, dove lo studio diventa riscatto per non piegarsi al proprio destino.

1996: Viene pubblicato “Le ceneri di Angela” di Frank McCourt. Irlandese, nato in America e tornato in America alla soglia dei vent’anni, McCourt racconta di una povertà estrema, tanto che lui stesso si chiederà come è riuscito a sopravvivere alla propria infanzia. E non è domanda retorica: le sue pagine trasmettono freddo e fame, miseria, malattia, vizio e qualche gioia rara spenta immediatamente da un esistere crudele. Eppure c’è la forza per dare un colpo di reni e cambiare corso all’ineluttabilità. Un lieto fine degno del più classico drammone hollywoodiano con la Statua della Libertà a fare da sfondo. Solo che a scriverlo non è la penna compiacente di uno sceneggiatore californiano, ma la vita stessa di chi sta per diventare un grande scrittore.

Segnati dai dolori, dal senso più terribile di impotenza, quello di vedere le proprie madri umiliate, inermi.

Il padre di Camus è morto nella Grande Guerra, il padre di McCourt è alcolizzato e lascerà la moglie e quattro figli a se stessi.

Sullo sfondo due nonne completamente diverse dalla descrizione angelica della mamma della mamma. Per una il nipote è come un male del quale prendersi cura è questione necessaria, ma non gradevole.  Per l’altra il nipote è faccenda che non la riguarda. L’idea di queste anziane che pensano a sé, al passato prima che al futuro rappresentato dai piccoli figli delle figlie, dà un senso di indignazione alla lettura di ogni pagina.

Da una parte Algeri e i suoi rumori, una vita fragorosa che riesce a travolgere la morte, a batterla sui numeri. È come se la narrazione fosse accompagnata da un sottofondo di suoni, di aromi. Non sempre gradevoli, ma forti come una vita malata che vince ogni giorno la sua battaglia.

Dall’altra parte Limerick e un vocio spettrale, come quello che accompagna le preghiere nei cimiteri. Piedi freddi su una terra gelata e umida, un cibo che non sazia mai, una malattia cronica che consuma ogni giorno senza uccidere.

Se “Il primo uomo” e “Le ceneri di Angela” fossero stati solo romanzi, racconti che prendono in prestito spunti di realtà per descriverne un’altra e adattarne la fine, sarebbero stati solo bei romanzi.

In quanto storie vere che toccano la vita in tre continenti nella prima metà del Novecento, si guardano negli occhi con le tante altre storie vere, figlie di realtà più tragicamente conosciute, che la storia consegna agli uomini e che gli uomini decidono se raccontare.

Autore: Albert Camus

Titolo: Il primo uomo

Traduzione: Ettore Capriolo

Editore: Bompiani

Collana: Tascabili narrativa

Pagine: 368

Prezzo: 8,90 euro

   

 Autore: Frank McCourt

Titolo: Le ceneri di Angela

Traduzione: Claudia Valeria Letizia

Editore: Adelphi

Collana: Fabula

Pagine: 377

Prezzo: 15,30 euro

Disponibile anche in ebook al prezzo di 7,49 euro

   
     

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IL PATTO DI MISAMBOR

     IL PATTO DI MISAMBOR

Pianeta Terra, anno 12065. Dopo millenni di battaglie tra tecnologici, ambientalisti e religiosi viene firmato il Patto di Misambor grazie al quale l’uomo dovrebbe vivere felice e in pace per l’eternità. Infatti per i primi secoli le cose vanno esattamente così. Ma “eternità” è parola grossa da digerire: per questo motivo nel Patto di Misambor vengono inserite due clausole: la prima, richiesta dagli ambientalisti, esige che comunque sia previsto un ciclo nascita-crescita-maturità-vecchiaia. La seconda, richiesta dai religiosi e ben più complessa, sancisce la possibilità della morte. Qualunque essere umano muore nel momento in cui sulla terra nessuno gli vuole più bene.

Non c’è neanche uno straccio di astronave in questo romanzo ambientato tra diecimila anni, né si va a passeggio tra le stelle e tantomeno tra le scimmie. In fondo l’umanità riesce sempre a superare se stessa.

 

Autore: Maria Corsetti

Titolo: Il Patto di Misambor

Editore: Falco Editore

Anno di pubblicazione: 2012

Pagine: 112

Prezzo: 10 euro

Copertina di Lorenzo Moriconi

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