“Ma che ci fa in una libreria”. Tra tanti pensieri fu il primo, o almeno il primo razionale. L’istinto aveva già agito, a dire il vero per tutti e due, in cerca di una via di fuga. Non era stato possibile. Si erano trovati di fronte e qualcosa bisognava pur fare, o dire. Ignorarsi era ridicolo almeno quanto profondersi in saluti commossi. Un fastidio dal quale uscire vivi al più presto possibile. I decenni mandano in prescrizione sentimenti e rancori, ma la prescrizione non cancella i fatti e l’essere stati insieme per tanto tempo tanto tempo prima era un fatto. Quindi ora quel fatto andava affrontato in maniera brillante. “Oh! Ciao”, “Ah! Ciao”. “Come stai?” domanda inutile nel senso che l’incontro sapeva di inutile. “Bene! Grazie e tu?”. Bacetti sulla guancia, mezzo abbraccio. “Ti trovo in forma” e mica si può dire che sei bellissima. E lei capì perfettamente il senso e di rimando: “Com’è da queste parti?”. “Dovevo comprare una Smart box”. Ah, ecco, un libro sembrava esagerato. Vabbè che si può cambiare, però. Si sentì rassicurata dall’acquisto della Smart box. Sì, decisamente aveva di fronte la stessa persona.