Gennaio
Ci si può addormentare sotto il sole delle due del pomeriggio. L’aria è ferma e il sogno si colora di arancione. Il sole di gennaio è tepore, è promessa di un tempo nuovo che già regala i primi fiori sui prati. È risveglio leggero, è silenzio circondato da mille suoni, è sussurro dell’anima. È un bicchiere di latte caldo e di miele la sera, è un sonno senza pensieri.
Febbraio
Uno scrigno trasparente, puoi vederci la primavera dentro ma non la puoi toccare. L’acqua del mare è gelida, quasi ferma, musica minima sulla riva. La tramontana sa di neve delle montagne e fa più forte il sole. È luce febbraio, è luce forte a ogni ora. O nuvole di burrasca e pioggia e grigio senza interruzioni. È il tempo dei non compromessi, è una notte di tuoni, è un’alba oscura, un tramonto senza colori.
Aprile
In realtà inizia l'ultima domenica del mese precedente per finire il giorno 25, quando sarà già maggio. L'ingresso di aprile è segnato dall'ora legale, la sua uscita da quel fine settimana allungato che va dalla Festa della Liberazione a quella dei lavoratori. Aprile è tempo di primavera e di rondini, dei pomeriggi di domenica allo stadio che finalmente si sta caldi e dell'aperitivo di nuovo accompagnato dai colori del tramonto. Aprile è il vento che si fa carezza tra i capelli e lungo il collo, è notte di cristallo e cielo di velluto.
Maggio
Pomeriggi lunghi e un cono gelato da gustare, l’aria del mare inonda la città. Maggio è il tempo delle biciclette, delle prime abbronzature e delle prime canottiere. Maggio è una lezione che arriva dalle finestre aperte delle scuole, è l’abito nuovo per le Prime Comunioni, è odore di rose, è sapore di fragole. Maggio è un armadio che archivia il piumino e tira fuori il costume, è una notte da dormire con le serrande alzate per farsi svegliare dalla luce dell’alba.
Luglio
L'estate è iniziata da un pezzo, le ferie no. Luglio è il mese della semi libertà, il mese dei fine settimana brevi sulle isole per tornare il lunedì mattina al lavoro. È il mese delle cene all'aperto, degli aperitivi a oltranza, delle notti d'amore, degli amori che durano quanto il tempo di luglio.
Agosto
Giorni di pigrizia che non cerca riscatto, giorni senza ore e senza tempo in una città deserta di giorno e affollata di sera. Agosto è un Ferragosto continuo, tra mare, cocomero e passeggiata dopo cena, quando non accenna a rinfrescare ma sempre meglio le strade larghe senza vicoli nascosti che le mura infuocate di casa.
Ottobre
Le otto di sera sono un momento magico se un’ora prima ti sei addormentata con ancora la luce del giorno. Quando ti svegli è quasi buio. No, non è il blu della notte, ma un grigio indefinito di penombra e pensieri. È un grigio pieno di vita, accompagnato dai rumori del rientro, da chiavi che girano e tacchi sul pavimento, da cucine che si mettono al lavoro, da padelle che sfrigolano. Il freddo è ancora lontano, si può stare a piedi nudi. Arriveranno le castagne e si accenderanno i primi caminetti, ma non è ora il tempo. Il tempo di ottobre è una signora dagli abiti d’oro, è aria illuminata di fresco, è la melodia del passo su un tappeto di foglie cadute.
Novembre
Accendere la luce dell’ingresso alle sei della sera è un gesto strano dopo mesi di ora legale e di aperitivi con il cielo ancora chiaro. È strano rientrare alle sei della sera, lasciare agli altri la strada. Riscaldamento acceso e cuscini morbidi, una tivvù che non interessa, una cena ancora lontana. Il tempo di novembre è tempo di casa, di un mondo che se lo guardi attraverso i vetri delle finestre sembra andare più piano.
Marzo
Cielo dipinto dal pennello di Magritte, azzurro deciso con nuvole bianchissime e nitide, marzo è la stagione del piccolo inverno. C’è ancora la neve sulle montagne e c’è stato un tempo, un tempo velato tra le pieghe dei ricordi, che a marzo di sciava, con il sole alto a rischiarare le ore del pomeriggio. Marzo sapeva di scarponi e sciolina, di giorni rubati alla primavera, ai prati verdi e ai fiori. Marzo è un inverno che fugge da tutte le parti, che la mattina prestissimo già illumina il giorno, che la sera si spegne strappando sempre un minuto in più. Marzo è acqua di mare ancora gelida e sabbia già calda sotto i piedi.
Giugno
Diviso a metà dal calendario scolastico, segna la fine definitiva della primavera al giorno 21. In realtà la primavera è stata archiviata da un pezzo e la spiaggia presa d’assalto, tanto che si è pensato bene di far pagare il parcheggio sul lungomare fin dal primo del mese. Giugno è lo specchio di Latina: solerte nel chiedere, in ritardo sulla realtà, indecisa su quale identità darsi senza arrivare alla facile conclusione che l’una non esclude l’altra.
Settembre
La luce si fa limpida, la sera è veloce ad arrivare. L’acqua del mare è calda, la sabbia si è rinfrescata, il vento soffia delicato al girar del giorno, settembre è la stagione della piccola estate che porta l’odore dei quaderni nuovi, delle matite da temperare, della felpa da indossare al mattino quando l’aria fresca prepara a un vivere nuovo. Settembre è odore di uva già in fermento sui grandi trattori che percorrono l’Appia e la Pontina, è traffico che una mattina si sveglia nel caos, è fine settimana di vacanza tra sdraio e ombrellone e del tuffo più bello da una spiaggia all’improvviso silenziosa.
Dicembre
Dicembre è il mese della festa da quando la città ha scoperto che il compleanno si può celebrare ogni anno. La data da ricordare è quella del 18, quella delle cerimonie, della deposizione della corona di alloro. Ma si inizia da prima, per non concentrare troppi eventi in un solo giorno. In fondo il compleanno di una città è cosa diversa da quello di una persona: una città di centoventimila abitanti ha bisogno di tempo per brindare con tutti. Si inizia a fine novembre e si termina a ridosso di Natale, ma proprio il giorno prima, alla vigilia della vigilia, dando appuntamento in Piazza del Popolo per la notte di San Silvestro. Uno stordimento continuo da quando le cantine locali hanno saputo conquistare i podi nazionali, una corsa da approdare esausti al 24 dicembre e ai giorni dei regali che sarà anche crisi, ma un presente, seppur modesto, ci vuole. E sia chiaro che dicembre non finisce al 31, ma va avanti fino al 6 gennaio, anche fino all’8 se il 6 cade di venerdì.
Sì, succede un po’ ovunque, ma a Latina succede un po’ di più.