IL FIORE DAI SETTE COLORI
(favola in versi)
Prima parte
Come nelle più belle favole inizieremo:
c’era una volta un regno lontano….
E una regina dal lungo mantello
pieno di fiori e tanto era bello
La pioggia scendeva per innaffiare
il sole splendeva per riscaldare
Corolle grandi e petali profumati
per la terra dei desideri avverati
Ma un giorno pieno di nuvole nere
l’acqua non smetteva più di cadere
E scendeva, scendeva senza posa
senza fermarsi, bagnando ogni cosa
Che senza sole non si asciugava
e dopo un po’ tutto marciva
Fu così allora che una mattina
Veloce veloce sulla sua cavallina
La Regina dei Fiori appena scesa dal letto
Andò nel bosco a cercare il Folletto
Dei Fiori il Folletto, furbetto e sapiente
Tra gli alberi corre e non si vede niente
Ma se è la Regina a chiedere aiuto
Ecco che esce, pronto ed arguto
«Eccomi qui, sento, mi chiama
la cara regina, dei fiori sovrana
a te amica mia il segreto svelo
dei sette petali sopra lo stelo
in un sol fiore i colori sette
dell’arcobaleno che allegria mette
lo troverai nel regno incantato
della gran Fata dal mantello dorato»
Già da lontano si poteva vedere
Del regno dorato ogni splendore
E al castello dai mille tesori
Arrivò presto la Regina dei Fiori
«Fata dorata, ti chiedo il tuo fiore
senza di lui da noi tutto muore»
«Dei fiori sovrana, mia cara Regina
quel che tu chiedi non è senza spina
se il magico fiore a te sarà dato
pioggia a dirotto nel mio regno incantato
scenderà senza sosta e nessuna speranza
ci sarà più per la terra dell’abbondanza.
Ma forse qualcuno da dirci ha qualcosa
non voglio lasciarti triste e delusa
Nel bosco nascosto lo stregone che sa
Andremo a cercare, presto, di là»
«Stregone stregone
Nel bosco nascosto
La pioggia scende
Il sole non splende
Nel regno fiorito
Tutto è marcito»
«Il cielo sereno
E l’arcobaleno
Sono la soluzione
Di tal problemone
I colori son sette
Del fiore che mette
A posto le cose
Insieme alle rose
Va piantato al confine
Tra le due terre
Delle due regine»
Tra i due regni allor fu piantato
Il fiore dai sette colori ornato
E in quello stesso momento
Finì la pioggia e ogni tormento
Per annunciare il cielo sereno
Uscì subito un grande arcobaleno
Nella terra della Regina dei Fiori
Tornarono di nuovo a gioire i cuori
Seconda parte
Passavano i giorni e liete le ore
nei due regni d’oro e colore
Ma poi accadde che una mattina
con i prati ancor coperti di brina
In quelle terre contente capitò
un principe che il fiore ammirò
«Che magnifico fiore, no, non ce n’è
al pari nel mondo che sia come te
un dono unico e raro diventerai
e la Principessa lontana felice farai»
Detto fatto, colse il fiore
e andò via con grande ardore
Tuoni e tempeste, fulmini e lampi
Ecco che accadde, non c’eran scampi
Grigio era il cielo, la terra di fango
Senza mai sole, pioveva soltanto
Chi colse il bel fiore lì sul confine
Se non lo troviamo sarà la fine
A cercarlo correte, presto partite
I messaggeri son pronti, ora tutti udite:
«Editto, editto,
editto, editto, editto
cerchiamo per monti e per mari
il bel Fiore dai colori vari
sono sette come l’arcobaleno
solo quando lo troveremo
il cielo tornerà sereno»
Giunti ormai sono nella Terra Lontana
Ed ecco che appare una Fata silvana
«Messaggeri gentili, quel che cercate
non molto distante lo troverete
passato il fiume, su quella collina
del maestro orafo c’è l’officina.
È lui che ha il fiore, e d’oro e cristallo
sta preparando la corona del ballo
che la Principessa potrà indossare
e come le stelle nella notte brillare.
Venite con me, non esitate, coraggio
della caverna vi mostro il passaggio.
Attenti però, di guardia c’è il Drago
Che è intelligente e anche un po’ mago
Vi guarda negli occhi per indovinare
Quanti ostacoli voi potrete superare»
Di nuovo in cammino, saputo questo
I messaggeri fecero presto
Il Drago guardiano pronto e imperioso
Come li vide disse maestoso
«Benvenuti messeri
di Fate e Regine messaggeri
quel che vi serve chiedete
quel che non vi occorre lasciate
entrate, prego, passate di qua
il Maestro orafo vi accoglierà»
Nella caverna intento a lavorare
Il Maestro li fece accomodare
E sentite le loro ragioni
Rispose subito, senza esitazioni
«Finita oramai è la corona
da donare alla Principessa Lontana
il vostro bel fiore dai sette colori
brillerà per sempre tra gemme e ori.
Ma state tranquilli, non tutto è perduto
i semi del fiore ho conservato
in questa bottiglia li ho sigillati
andranno sparsi sui vostri prati»
I messaggeri eran tanto felici
tutto era andato secondo gli auspici
Li guardò il Drago e disse: «Attenzione!
Capisco bene la vostra emozione,
ma alla bottiglia dovete badare
ché intatta alla meta deve arrivare»
Terza parte
Stava iniziando già il quinto giorno
per i messaggeri sulla via del ritorno
navigavan tranquilli sul Grande mare
quando all’orizzonte una nave compare
bandiera nera per dare battaglia
sono i pirati sull’ammiraglia
«Siamo i pirati, del mare signori
dateci subito i vostri tesori»
«Abbiam percorso miglia e poi miglia
non vi daremo mai la nostra bottiglia»
All’arrembaggio quindi i pirati
che fino ai denti erano armati
i messaggeri alla lotta pronti
risposero subito ai loro affronti
Ma poi in tutto quel parapiglia
nessuno più pensò alla bottiglia
che infine cadde nell’acqua salata
e dalle onde via fu portata.
Il Drago guardiano aveva letto i pensieri
Guardando negli occhi dei messaggeri
Poco prudenti e troppo avventati
Quindi decise, li avrebbe aiutati
Allora, volando, li seguì da lontano
E quando scoppiò tutto il baccano
controllò la bottiglia dei semi preziosi
e con un tuffo la salvò dai marosi.
La resse forte e volò ancora
Perché arrivare voleva di buon’ora
alla terra dorata e a quella dei fiori
per spargere i semi dei sette colori.
Così fece e poco dopo tornò
Il bel sole che tutto asciugò
Tornarono anche tristi e angosciati
I messaggeri e con loro i pirati
Senza parole rimasero quando
Videro cosa era accaduto frattanto
E tutti contenti in pace e armonia
Rimasero a vivere nelle terre dell’allegria
FOTO O NON FOTO? VIDEO O NON VIDEO?
È stato proprio qui, quando è stata inserita la favola scritta dalla maestra Maria insieme ai bambini della Sez. B della scuola dell’Infanzia Mariani di Velletri, a.s. 2012/2013, che è stata forte la tentazione di contattare i genitori degli alunni coinvolti nel progetto per chiedere il permesso di pubblicare le foto e il filmato della recita.
Si era trattato di un lavoro importante, che aveva dato una soddisfazione grandissima e che aveva coinvolto i bambini in ogni passaggio. Quelle immagini di loro che, tutti insieme, lavorano alle scenografie, le prove fatte in classe con i costumi improvvisati con la carta da pacco, la serietà con la quale avevano interpretato il loro ruolo: avrebbero mai potuto le sole parole restituire la stessa meraviglia? La risposta è no, non si può immaginare fino a che punto. Nonostante questo le immagini della recita sono rimaste nel dvd consegnato a ogni bambino senza essere pubblicate su queste pagine.
E se qualcuno volesse ripetere questa esperienza, sarà bello vedere una versione ancora diversa, non “contaminata” dalla messinscena precedente.
Progetto “FAVOLA”: invenzione di una favola insieme ai bambini, redazione del libro della favola, drammatizzazione
«Inventiamo una favola....chi potrebbe stare in una favola?»
«Una fata! Una regina»
«E come sono questa fata e questa regina?»
«La fata tutta d'oro! E ci sono tanti fiori»
«E di che colore potrebbe essere un fiore speciale?»
«Un fiore con tutti i colori!»
«Che ne pensi di un fiore con i colori dell'arcobaleno?»
«Sì, bello!»
È iniziata così la favola "Il fiore dei sette colori". Proseguendo con l'esperienza, riportata subito alla classe, si è presentata l'esigenza di inserire una serie di personaggi affinché, qualora si fosse deciso, come poi è accaduto, per la rappresentazione della favola, tutti i bambini potessero avere un ruolo attivo all'interno della stessa.
Il repertorio dei personaggi è stato quello ultra classico e a quanto pare sempre di grande fascino: fate, regine, principi e principesse, stregoni, draghi, pirati.
La stesura del testo è stato un vero work in progress che ha compreso anche l'attività di drammatizzazione affinché i bambini si sentissero maggiormente coinvolti.
La drammatizzazione è avvenuta nei primi tempi usando la carta da pacco per confezionare abiti veloci da realizzare al momento e che i bambini potessero veder confezionati sotto i loro occhi.
Durante l'attività di drammatizzazione sono state scattate alcune foto, trasformate con il programma Photoshop in disegni in bianco e nero da colorare. C'è stato dunque un ulteriore livello di coinvolgimento della classe nel lavoro.
Nel frattempo la trama è stata definita, ma, nonostante la loro partecipazione a ogni fase dell'elaborazione, i bambini faticavano a ricordarla per intero.
Si tratta, infatti, di un testo ricco di personaggi e situazioni, proprio per la necessità di coinvolgere tutta la classe nella fase di rappresentazione.
Ma come si può rappresentare qualcosa se non si ricorda?
A questo punto è stato effettuato un intervento sul testo che è stato reso in versi a rima baciata.
Grazie a questa formula la memorizzazione è stata molto più agevole, anche se ha richiesto un impegno piuttosto importante.
Arrivati a maggio si è potuto procedere con la fase finale del lavoro:
1) redazione di un album illustrato da parte di ogni alunno 2) rappresentazione Quanto al punto 1, redazione di un album illustrato da parte di ogni
alunno, si è proceduto diversificando il lavoro per fasce d'età: per i bambini di sei anni sono state predisposte diciannove schede di cui una, la copertina, era solo da colorare, mentre le rimanenti diciotto, sulle quali era riportata parte del testo, dovevano essere disegnate dagli alunni prendendo spunto da quanto scritto su quella scheda. Una ventesima scheda, invece, era a piacere: il bambino poteva disegnare la parte della favola preferita.
Per i bambini più piccoli, invece, sono state predisposte 15 schede solo da colorare.
La fase finale ha visto la messa in scena della favola. Sono state innanzitutto create le scenografie, utilizzando come sfondo la carta colorata che normalmente si usa come tovaglia e i colori a tempera per disegnare le scene.
«Come è un arcobaleno?»
«Che colori si utilizzano?»
«I petali del fiore dei sette colori hanno gli stessi colori dell’arcobaleno»
«La caverna del Maestro orafo deve essere marrone, ma non abbiamo il marrone: quali colori occorre mescolare?»
«Di che colore vogliamo fare il mantello della fata?»
Sono stati quindi realizzati 6 pannelli: per i primi due è stato necessario
l’intervento dell’insegnante per spiegare il lavoro, mentre 4 pannelli sono stati realizzati esclusivamente dagli alunni. I più grandi hanno disegnato i temi portanti (alberi, nuvole), mentre i più piccoli hanno contribuito con fiori e puntini colorati.
Quanto ai costumi è stata mantenuta la linea economica: buste di plastica nere e colorate (del tipo di quelle usate per la raccolta differenziata), tovaglie di carta colorata (riprendendo i colori delle scenografie), qualche accessorio acquistato in occasione del carnevale (bacchette magiche, spade, corone). Il trucco è stato realizzato con matite colorate specifiche per maquillage.
Nei giorni precedenti la data della recita sono state effettuate riprese con i costumi e le scenografie, in maniera tale da avere una documentazione completa alla quale partecipassero tutti i bambini. Il giorno della recita, infatti,c’è l’incognita delle assenze. Andava inoltre tenuta presente la possibilità di una reazione emotiva di inibizione, non solo per il fatto di rappresentare il loro lavoro davanti ai genitori, ma anche lo spazio diverso rispetto a quello utilizzato normalmente poteva diventare fonte di un disagio. Nessuna forzatura, quindi, con la rassicurazione che, nel caso non se la fossero sentita di mettere in scena la favola, si sarebbe proceduto con la proiezione del filmato.
La favola è stata rappresentata dai bambini nel giorno dei saluti: c’è stata prima la proiezione del filmato che ha ripercorso alcune delle tappe salienti di un anno di scuola (feste, gita, teatro, lavori in classe), quindi è stato consegnato il diplomino agli alunni che l’anno prossimo andranno alle elementari, e solo alla fine è stato chiesto ai bambini se volevano rappresentare la favola e la risposta è stata più che positiva.
Nonostante lo spazio diverso e un po’ di emozione iniziale, quando hanno iniziato a recitare i versi si sono calati nella parte, con un risultato di sicura eccellenza.
Interessante hai fatto un grande lavoro d'insieme sarei curioso di vedere il risultato finale.
Ciao