Autore: Lorenza Ghinelli
Titolo: La colpa
Editore: Newton Compton
Collana: Nuova narrativa Newton
Data di Pubblicazione: gennaio 2012
Pagine: 241
Prezzo: 9,90 euro
FINALISTA PREMIO STREGA 2012
Il romanzo della new generation targata terzo millennio in occidente. Ragazzi nati nella rivoluzione sociale silenziosa e devastante di fine ‘900. Quando tutto doveva essere bello e buono, peccato che l’universo e le sue regole non se ne fossero accorti. Peccato che l’uomo portasse ancora con sé l’impronta antica dell’orrore. Succede così che un bambino ben nutrito e curato incontri il dolore, la vergogna. Succede che se ne senta responsabile, che se ne faccia una colpa, che si trascini il suo peso. Nell’era dei diritti dell’infanzia, questi vengono negati dalle persone più vicine. Un delirio di male lacerante e vita comunque vissuta tra scuola, amici e discoteca. Senza neanche cercare un’assoluzione, perché per certe colpe non commesse assoluzione non c‘è.
“La colpa” è un romanzo schietto, scritto in maniera scorrevole, eppure molto circostanziato. La prosa è urlata, bandita la narrazione tra le righe. Con un’attenzione a certi particolari che precedono il fatto, che ne allungano l’attesa quando già si è capito quello che accadrà senza intaccarne l’orrore quando accade, un’agonia lentissima nei fatti e veloce nel ritmo.
Sinossi
Estefan nasconde un segreto inconfessabile, un macabro ricordo d'infanzia che lo perseguita. Forse si è macchiato di un crimine atroce, oppure è vittima di una memoria bugiarda, che distorce la realtà. Ma nella realtà, qual è la colpa per cui sua madre e suo padre hanno smesso di amarlo? Anche Martino, il suo migliore amico, custodisce un terribile segreto, una verità sconvolgente che nessuno deve conoscere. Non si confidano, chiusi in un silenzio che saranno costretti a infrangere solo quando il passato minaccerà di tornare. Finché un giorno la strada di Estefan si incrocia con quella di Greta, una bambina di appena nove anni che ha perso entrambi i genitori. Cresciuta in campagna, circondata da una decadente periferia industriale, vive come prigioniera nella casa del nonno.