“Per un problema tecnico AL MOMENTO la Cassa prende solamente monete da 2 euro ed ovviamente banconote da 5, 10, 20 e 50 Euro. Ci scusiamo per il disagio che verrà ripristinato al più presto. Grazie n.b LA CASSA DA’ IL RESTO”.
Questo avviso stampato su foglio A4 è apparso nelle scorse settimane sulla macchinetta dove si paga il parcheggio alla stazione di Latina Scalo. L’avviso ha una sua indubbia utilità e nell’epoca del menefreghismo diffuso il gesto è apprezzabile. A lasciare perplessi è l’uso, più che spregiudicato si direbbe casuale, della lingua italiana. Secondo questo uso: 1) “cassa” si scrive con la maiuscola, ma d’altra parte se prende monete e dà il resto è equiparabile a un essere vivente di nome Cassa; 2) la suddetta Cassa è un essere piuttosto avido visto che non accetta monete di taglio inferiore ai due euro, ma “ovviamente” (perché ovviamente?) banconote fino a 50 Euro. Occhio: se si tratta di monete la parola euro è minuscola, maiuscola invece quando si parla di fruscianti bigliettoni; 3) “Ci scusiamo per il disagio che verrà ripristinato al più presto”: ad essere ripristinato, dunque, sarà il disagio. Non il servizio.