Il primo bacio è stato come la prima sigaretta: entrambi mi hanno fatto piuttosto schifo, poi ho imparato ad apprezzarli, ma non è che questa cosa accada sempre
Scrivere, la mia grande passione.
Alla vigilia dei miei 46 anni ho iniziato un diario che ha ripercorso alcune tappe della mia vita, o meglio, quello che della mia vita mi è piaciuto raccontare, il Romanzo spicciolo.
Dal primo bacio che è stato come la prima sigaretta: entrambi mi hanno fatto piuttosto schifo, poi ho imparato ad apprezzarli, ma non è che questa cosa accada sempre. Per mesi, anche per qualche anno, posso farne a meno.
A proposito: non mi sono mai sposata. Si dice single, si legge zitella. Un giorno qualcuno, vedendo le mie foto dei venti-trent'anni mi ha chiesto: «Eppure eri bella, com'è che sei rimasta da sola?». Praticamente mi ha detto che sono diventata un cesso e quindi oggi il fatto che stia da sola è del tutto normale. No, non l'ho ucciso. Lo avrebbe meritato. Ma mi stava facendo alcuni lavori dentro casa di cui avevo assolutamente bisogno. Ho dovuto incassare. Dalle pareti ho tolto quelle foto e ormai esibisco solo quelle dopo i 45.
La professoressa Corsetti: nata a Cori il 18 dicembre 1932, insegnante di liceo in pensione, zitella, risiede a Latina.
Il Romanzo spicciolo è stato un racconto al passato, al massimo un diario quotidiano: con gli otto racconti della professoressa Corsetti, scritti per la Biennale di Arte Contemporanea Città di Latina, 80 Artisti X 80 Anni, Premio Sergio Ban, che si è tenuta a dicembre 2012, guardo un po' al mio futuro. Come sarò, come penso che sarò. In realtà non si tratta di vero e proprio futuro: la professoressa Corsetti imperversa nella Latina di oggi.
L'amicizia per il genere maschile ha un carattere sacro. Se tradire una donna può risultare quasi dovuto, tradire un amico equivale a rompere un patto risalente ai tempi della guerra di Troia. Il maschio quando inneggia all'amico lo chiama fratello. Esclusa ogni possibilità di inganno anche minimo, anche solo in uno sguardo del fratello. Poi un giorno accade, un'inezia agli occhi dei più. Un gigante agli occhi del tradito, deluso nel profondo, indifeso, senza il recinto di protezione che ha alzato, invece, per ogni altro rapporto nella vita. Alzare una barriera con un amico è negare quell'amicizia pura, incontaminata come acqua di fonte, una compagna di vita leale, senza segreti. Non è necessario il vero e proprio tradimento. Basta - anzi fa ancora più male perché non è abbastanza per sbattere le porte in faccia - una piccola omissione, sfumature, dettagli. Pratiche a ben vedere femminili. E qui il maschio si sente doppiamente tradito dall'amico. Per quanto è accaduto, un'inezia, un dettaglio, una sfumatura. E perché viene infranto il patto millenario tra uomini, precipitando l'acqua pura di fonte della loro amicizia in una pozza di veleno. Lo sguardo di un uomo tradito dalla sua donna è lo sguardo di un leone affamato, feroce e dignitoso nella maestà della sua criniera. Un uomo tradito da un amico assume l’espressione del cucciolo indifeso, del leone al quale è stata tagliata la criniera e sente che non sarà più lo stesso.
La sindrome dell'ex presenta sintomi diversi a secondo del sesso di chi manifesta il disturbo. Una donna è razionale: se è passato alla dimensione di ex, motivi ce ne saranno stati. E può elencarli a uno a uno. Se questo non accade significa che, almeno nel suo cuore, l'ex non è ancora del tutto ex, ma questa è un'altra storia. Qui stiamo analizzando questioni passate in giudicato. Una donna rabbrividisce al pensiero di essere stata con l'ex, si chiede come ha fatto, tende a rimuovere certe circostanze, minimizza il rapporto e, se proprio costretta a parlarne, evidenzia le attenuanti a suo favore. L'uomo è diverso: per l'ex, che avrebbe presa a schiaffi tutti i giorni in costanza di rapporto, si apre il processo di beatificazione. Era bella, elegante, intelligente, sapeva fare l'amore. Chiedere la cosa più ovvia "e allora perché vi siete lasciati" comporta una serie di risposte cretine del tipo "Mah, era un periodo. Si sono messe in mezzo altre questioni. Lei non era più lei. Io non ero più io". Praticamente mistero assoluto. In genere la ex-lei se ne è trovato un altro, ma l'uomo questo non può ammetterlo. Preferisce ammantarsi di colpe, raccontarsi un mostro, piuttosto che dover confessare, prima di tutti a se stesso, che la super-ex-lei lo ha scaricato senza troppi ripensamenti. E se chiedi lumi direttamente alla super-ex, ecco che lei minimizzerà il rapporto, ometterà le circostanze, chiederà l’applicazione delle attenuanti.
Grazie Laura!
E' un'ottima idea, bello spunto per una lettura veloce, gli argomenti sono affrontati in maniera semplice ed esaustiva. Sei una grande Maria Corsetti
E poi capita che alcuni ragazzi si impegnino in un coro, una passione che richiede tempo e costanza. Un giorno succede quello che non avrebbero mai immaginato, neanche nei loro sogni più arditi. Cantano e alla fine è Roger Waters ad alzarsi per applaudire.
Coro dell'Istituto Rosselli di Aprilia
Solista: Luisiana De Marco
Questo video, girato da me piuttosto male, all'auditorium del Rosselli di Aprilia spiega la bellezza dell’incredibile. Le lacrime di questa ragazza dopo l’applauso di Waters valgono più di un intero Sanremo. Per questo pubblico il video questa sera
Scrivere, la mia grande passione.
Alla vigilia dei miei 46 anni ho iniziato un diario che ha ripercorso alcune tappe della mia vita, o meglio, quello che della mia vita mi è piaciuto raccontare, il Romanzo spicciolo.
Dal primo bacio che è stato come la prima sigaretta: entrambi mi hanno fatto piuttosto schifo, poi ho imparato ad apprezzarli, ma non è che questa cosa accada sempre. Per mesi, anche per qualche anno, posso farne a meno.
A proposito: non mi sono mai sposata. Si dice single, si legge zitella. Un giorno qualcuno, vedendo le mie foto dei venti-trent'anni mi ha chiesto: «Eppure eri bella, com'è che sei rimasta da sola?». Praticamente mi ha detto che sono diventata un cesso e quindi oggi il fatto che stia da sola è del tutto normale. No, non l'ho ucciso. Lo avrebbe meritato. Ma mi stava facendo alcuni lavori dentro casa di cui avevo assolutamente bisogno. Ho dovuto incassare. Dalle pareti ho tolto quelle foto e ormai esibisco solo quelle dopo i 45.
Il Romanzo spicciolo è stato un racconto al passato, al massimo un diario quotidiano: con gli otto racconti della professoressa Corsetti, scritti per la Biennale di Arte Contemporanea Città di Latina, 80 Artisti X 80 Anni, Premio Sergio Ban, che si è tenuta a dicembre 2012, guardo un po' al mio futuro. Come sarò, come penso che sarò. In realtà non si tratta di vero e proprio futuro: la professoressa Corsetti imperversa nella Latina di oggi.
A Latina ci sono le stagioni e i mesi fuori stagione. Succede ovunque? A Latina un po' di più. Non può essere inverno in un mese come dicembre, quando, oltre al Natale, Latina festeggia il suo compleanno. Che sarebbe il 18, ma, poiché ogni anno diventa più adulta, c'è sempre una ricorrenza in più da celebrare
L'AVANZI - LICENZIATA A MIA INSAPUTA
Anche io posso vantare di aver usufruito di un servizio a mia insaputa: il licenziamento da Tele Etere. Era il 29 dicembre 2010 quando una mail di posta certificata comunicò a me e ad altri cinque colleghi giornalisti che due giorni dopo sarebbe finito il nostro rapporto con l’emittente. A causa, così c’era scritto sulla mail, di una crisi dell’azienda. Per un’azienda che si occupa di informazione licenziare tutti i giornalisti dipendenti è piuttosto singolare, permetteteci di dire che ci hanno licenziato a nostra insaputa. “L’Avanzi”, pubblicato un anno dopo il licenziamento, racconta come si sono svolte le mie, e degli altri colleghi, ultime settimane di lavoro a Tele Etere.
Leggere o avere? Verrebbe da rispondere “meglio entrambi”, meglio saper provare piacere nella lettura e avere a disposizione una bella libreria, di quelle che arrivano fino al soffitto e occupano pareti intere. Ma il Romanzo spicciolo è figlio del terzo millennio, è un romanzo nato su Facebook, è un romanzo da appartamento. C’è spazio per la libreria, ma i protagonisti della casa sono computer e tablet. Grazie a questi magnifici strumenti si può avere una biblioteca ben fornita, a prezzi accessibili e spazi virtuali. Almeno un angolo, però, lasciamolo ai libri fatti di carta, copertina e pagina piegata per segnare dove va ripresa la lettura. Le mie recensioni partono da un’esperienza della primavera 2012, quando mi chiesero di curare la pagina dei libri su un settimanale. Non abbastanza preparata per mettere in campo una critica, ma abbastanza lettrice per tentare di trovare l’anima del testo: nascono così I libri paralleli, libri tra i quali, come le rette, non ci sono punti di incontro. Eppure a guardar bene possono camminare insieme.
Sempre
nella primavera del 2012, approfittando della disoccupazione (le poche collaborazioni mi lasciavano molto tempo libero), lessi quasi tutti i libri candidati quell'anno al Premio
Strega.
E poi ci
sono altri libri che ho recensito, sempre con l'animo dell'appassionata nella convinzione che un libro non lascia mai soli e che impedisce di annoiarsi anche quando si aspetta il proprio turno alle
Poste e ci sono cento numeri davanti a te.