romanzospicciolo
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Tempo di Latina

                Complimenti per la grammatica,            un po’ meno per la logica

Speriamo che non promuovano mai in maniera adeguata Latina, così continueremo a goderci il Lago di Fogliano abbastanza indisturbati. Che nei momenti di massimo affollamento comunque c’è posto per tutti. Se lo scoprono i turisti siamo fregati.

Passeggiata lungo lago o sottobosco che sia, alba o tramonto, o anche pieno giorno, non manca mai lo stupore per la bellezza del volo dei cigni, per quel cielo che si rispecchia nelle acque del lago dando vita alla sua copia perfetta, per quel bosco così verde, per le bufale e le montagne coperte di neve alle loro spalle.

Incredibilmente in un posto così a Latina non mancano i servizi igienici. Addirittura sei locali differenziati, nell’ordine di comparizione: disabili, donne, uomini. Straordinario a dirlo, c’è anche un criterio: i locali più facilmente accessibili sono riservati ai disabili, quindi sul retro ci sono quelli delle donne, e appena più in là quelli degli uomini.

Sono locali grandi dove non è necessario fare le acrobazie per evitare di incollarsi alle pareti. Vengono anche puliti.

Ora la manutenzione della pulizia dei bagni, a meno che non ci sia qualcuno ad occuparsene immediatamente dopo la fruizione, è lasciata al buon cuore di chi ne fa uso. Pazza idea. Quindi spunta il cartello. E sulla fantasia dei cartelli che esortano all’uso civile delle toilette ci sarebbe da fare un reportage. Qui la fantasia non è moltissima, ma la comunicazione è comunque chiara: “Si prega di lasciare i bagni puliti”. Quindi la risposta di un’utente (immagino donna perché io quel genere di toilette frequento): “Sarebbe + facile se voi metteste la carta igienica!!”.

Facile intuire il tumulto di emozione autentica provato al cospetto di un congiuntivo sulle pareti di un bagno pubblico. Neanche il “+” è riuscito a placarlo.

Eppure, anche ora che sono tornata in me continua a sfuggirmi il nesso di causalità tra il rifornire il bagno di carta igienica e la pulizia dello stesso. Cioè, perché se ci fosse la carta igienica, sarebbe più facile mantenere pulito il bagno? Mi sembra che la carta igienica serva a tener pulito altro. Se si tratta di pulire il bagno occorrono spugne, varecchina e guanti.

Se si tratta di pulire altro basta qualche Kleenex che magari, insieme alla bottiglietta d’acqua con integratori, al contapassi, al cardiofrequenzimetro, oltre ovviamente a portafogli, chiavi e telefonino, si può prendere prima di uscire di casa.

Il Lago di Fogliano

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IL PATTO DI MISAMBOR

     IL PATTO DI MISAMBOR

Pianeta Terra, anno 12065. Dopo millenni di battaglie tra tecnologici, ambientalisti e religiosi viene firmato il Patto di Misambor grazie al quale l’uomo dovrebbe vivere felice e in pace per l’eternità. Infatti per i primi secoli le cose vanno esattamente così. Ma “eternità” è parola grossa da digerire: per questo motivo nel Patto di Misambor vengono inserite due clausole: la prima, richiesta dagli ambientalisti, esige che comunque sia previsto un ciclo nascita-crescita-maturità-vecchiaia. La seconda, richiesta dai religiosi e ben più complessa, sancisce la possibilità della morte. Qualunque essere umano muore nel momento in cui sulla terra nessuno gli vuole più bene.

Non c’è neanche uno straccio di astronave in questo romanzo ambientato tra diecimila anni, né si va a passeggio tra le stelle e tantomeno tra le scimmie. In fondo l’umanità riesce sempre a superare se stessa.

 

Autore: Maria Corsetti

Titolo: Il Patto di Misambor

Editore: Falco Editore

Anno di pubblicazione: 2012

Pagine: 112

Prezzo: 10 euro

Copertina di Lorenzo Moriconi

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